F1 Test: Mercedes e RedBull si contendono il mondiale sulla carta dei test. Ferrari terza forza
F1 Test II - Day 1 Gallery
Cosa è venuto fuori dai test di Barcellona in questo nuovo decennio che accompagnerà la F1 innanzitutto in un cambiamento di era continuo,tra le nuove monoposto del 2021 e la promessa, che nel 2030 si dovranno cercare nuove soluzioni di materiali e compositi per le vetture? Come sempre, tutto e niente, ovvero, molte novità ma con auto molto simili a quelle delle 2019 in termini di concezione. Ma andiamo ad analizzare team per team:

MERCEDES: Si, la Mercedes è stato il team che ha fatto più discutere nel paddock. Sin dal primo giorno, la W11 ha certamente fatto capire, che il suo posto è la in cima alla classifica. Dal secondo giorno dei primi tre giorni di test, è saltato fuori il sistema DAS (Deal Axes Steering), ovvero il sistema meccanico azionato dal pilota che permettere di cambiare la convergenza delle ruote anteriori. Un sistema sviluppato molto probabilmente all'inizio del 2019, co pareri favorevoli della FIA, ma non quello dei team, tant'è che la Federazione, ha dovuto fare mezzo passo indietro: ovvero abolirlo a partire dalla stagione 2021. I test comunque si sono svolti con discreta tranquillità, l'unica pecca che è venuta fuori, è l'affidabilità. La Mercedes ha dovuto cambiare due power unit: nella prima test è stato Bottas a subire il primo problema di affidabilità, nella seconda parte, invece, è toccato ad Hamilton, fermandosi in pista. Nonostante tutto, la Mercedes piazza il miglior tempo dei test (1'15"732) e il team che ha fatto più km, che vedendo i dati sulla carta, si prospetterebbe un nuovo anno all'insegna dell'argento.

FERRARI: Lasciare il vecchio decennio con 0 titoli vinti, è certamente una brutta immagine (sportiva) per la Ferrari, che si presenta con la SF1000. Già l'inizio dei test non parte bene per il cavallino: Leclerc ha dovuto sostituire Vettel per indisposizione fisica, poco male. Il male, però arriva dalla prima tornata di test: pochi km e una vettura che sembra non aver spinto come dovrebbe, ed in più, un problema tecnico ha fermato Vettel nel terzo giorno dei Test1. Alla fine, la Ferrari aveva già in serbo dei pezzi nuovi da portare nella seconda parte, oltre al Coronavirus che non ha fermato il lavoro a Maranello, ma che certamente non ha semplificato le cose. Di sicuro, i Test2 hanno dato più risposte, ma Binotto ha voluto frenare gli entusiasmi, rendendo il goal del team, quello di fare i miglior risultato possibile, senza quasi nessuna possibilità di battere Mercedes. Detto questo: una vettura che adesso va veloce in curva ma non in rettilineo, obiettivi bassi per la stagione 2020, sembrerebbe un'altra stagione a rincorrere, però almeno, lo sappiamo già.

REDBULL: Chi certamente può tornare contenta alla factory è RedBull. Già, perché il team austriaco ha molta fiducia della nuova RB16. Dopo la brillante stagione del 2019, con soltanto la macchia Gasly che non è riuscito ad interpretare la RB15, questa volta RedBull prova ad affiancare l'alfiere Verstappen con il sostituto del francese, ovvero Albon. La macchina ha sempre risposto bene ai test, con Honda che certamente, ha evoluto il motore per un telaio che sarà all'altezza delle aspettative. Soltanto problemi di raffreddamento potrebbero far vacillare la macchina, che ha dato i primi segni negatici soltanto ai Test2, contando che Honda, si sta sempre concentrando sull'affidabilità. La RedBull è stato anche il quinto team per giri totali e il secondo per il miglior tempo.

McLAREN: La quarta forza del mondiale, affronterà per la seconda e ultima stagione con Renault: infatti, dal 2021, si ritornerà alle vecchie origini Mercedes-Benz, binomio che ha accompagnato il team inglese dal 1995 al 2014. Detto questo, Sainz e Norris sono arrivati a conclusioni diverse: Sainz molto contento della vettura, mentre Norris dovrà fare più pratica, visto che non ha interpretato alla perfezione la vettura 2020. Certamente, con la concorrenza di quest'anno, sarà dura confermare il quarto posto in campionato, ma certamente, la McLaren non sarà da meno a lottare.

RENAULT: Il team francese ha come obiettivo tornare vicino a Mercedes, Ferrari e RedBull. L'anno scorso, la vettura non è stata azzeccata, che oltre al danno, c'è stata pure la beffa di vedere Toro Rosso e McLaren, salire sul podio. Per Ricciardo ed Hulkenberg non sarà stato facile, ma quest'anno, sempre con Ricciardo e questa volta la vettura sembra rispondere bene agli aggiornamenti portati, con la consapevolezza, che andando avanti col tempo, i piazzamenti non basteranno più, specie quando team come appunto McLaren e Toro Rosso, hanno tranquillamente raggiunto il target.

ALPHA TAURI: Ovvero, Toro Rosso. Già, perché il team di Faenza ha cambiato nome, ma non origine, come accadde nel 2006. Nel 2019, la squadra è riuscita a piazzare ben 2 podi che mancavano dal 2008, anno della vittoria di Vettel a Monza, con Kyviat e Gasly (in barba alla RedBull). Certamente, il motore Honda ha dato una gran mano, e una gran mano, hanno dato le gare caotiche (infatti i podi sono avvenuti nel GP Germania e GP Brasile), ma questo, vuol dire che Toro Rosso è stata nelle posizioni di vertice e che ha sfruttato ogni occasione possibile. Il duo è lo stesso, vedremo anche i risultati, con una macchina certamente figlia della RedBull del 2019.

RACING POINT: E se dobbiamo parlare di auto figlie dei team principali, la Racing Point è quella ideale. Ha certamente fatto scalpore la smoiglianza con la W1O, la RP20 è stata messa sotto accusa, per poi dire, a sua volta, che Alpha Tauri e Haas sono la copia reciproca della RedBull e Ferrari 2019. Alle polemiche, però, si sono sommate anche le ottime prestazioni, con cui la Racing Point (che dal 2021 si chiamerà Aston Martin) potrà certamente puntare alla quarta piazza, perché poi non puntare al primo podio del team, sfiorato soltanto al GP Germania del 2019.

ALFA ROMEO: In casa Alfa Romeo, il 2020 è l'anno della verità. La stagione 2019, si, non è andata male, ma si poteva far meglio. Raikkonen ha trascinato la squadra, mentre a Giovinazzi, gli sono voluti più GP per andare per la prima volta a punti. Ora, il team si ritrova sempre con gli stessi due piloti, e perché no, con una macchina che sembra competitiva, da sottolineare la prestazione di Kubica, nel Day 1 dei Test2 con la miglior prestazione di giornata. Una macchina, insomma, che può dare segnali positivi.

HAAS: Il team Haas ha vissuto certamente, la stagione più brutta della sua storia: piloti che si toccano, team principal sull'orlo di una crisi di nervi e il main sponsor che se ne va prima della fine della stagione, per gli scarsi risultati. Ancora una volta, la Haas ha confermato Grosjean e Magnussen, che per l'amor di Dio, ottimi piloti, ma che hanno combattuto con una macchina nata discreta e morta male. Ora, c'è anche il dubbio se rimanere in F1 o meno, e quindi, per il team americano, il piazzamento di qualità serve.

WILLIAMS: Diciamocelo, fare peggio del 2019, non si può. Infatti la FW43 ha già in mano dei tati positivi. Il team inglese con Russelle l'unico debuttante in F1, Latifi, sentono la macchina certamente meglio rispetto al 2019, anche solo grazie al fatto di non aver saltato giorni di test, hanno potuto avere più feeling con la macchina. Un problema che dovranno risolvere, è l'affidabilità, visto che la macchina li ha lasciati a piedi due volte. Per la Williams, l'obiettivo è non arrivare ultimi, anche se per un nome così, questo obiettivo suonerà sempre come un passo verso l'oblio.