Protagonisti a bordo campo: Laura Papa

Ogni persona che contrae il “Morbo di Daguerre”, entra nel mondo della fotografia e non ne esce più. Un morbo artistico che soltanto la volontà di unire due cose come una passione all’hobby della macchina fotografica, mette in risalto una persona nella sua indole. A questo punto, sembrerebbe obbligatorio parlare di una persona che, con la macchina fotografica, è stato amore a prima vista in tenera età, ovvero, Laura Papa.

Come già detto, per Laura, classe 1995, si avvicina alla fotografia già da piccola, come ci spiega dalle sue parole: “Quando avevo 5/6 anni, sapevo usare la fotocamera analogica di mia mamma. Ovviamente non ci capivo molto di ISO, di apertura o di tempi, quindi qualcuno controllava sempre prima di farmi scattare. La cosa divertente (e forse anche imbarazzante) è che, essendo una bambina, fotografavo le mie bambole o il giardino di casa. Mi ricordo che alle scuole elementari, quando c’era una gita, i miei mi compravano sempre una fotocamera usa e getta, perché mi amavo fotografare quello che mi circondava.”

La passione per la fotografia continua, ma arriva anche quella della pallavolo, per caso, ma all’inizio, le due cose non sono andate subito a braccetto: “Ho iniziato a seguire la pallavolo nel 2011. Non avevo la possibilità di andare al palazzetto molto spesso, la squadra più vicina a quel tempo era la Lube Volley, ma avevo 17 anni e per arrivare a macerata dovevo fare 1h di macchina.” Finita la stagione 2011/2012, a Laura arriva una importante novità, ovvero la sua prima macchina fotografica reflex, ed arriva giusto in tempo per vedere la Nazionali disputare la partita di preparazione alle Olimpiadi a Modena: “Quando i miei mi portarono a Modena, mi portai anche la reflex e feci qualche foto a bordocampo. Non vennero delle belle foto, in effetti, non le ho mai pubblicate. Le feci più che altro perché mi piaceva l’idea di immortalare quel momento. Avere un ricordo di quella giornata, e forse è per questo motivo che iniziai a portare la fotocamera sempre con me al palazzetto.”
Nonostante le foto non eccellenti, Laura incomincia più seriamente a seguire la pallavolo, ma in particolare, si mette in testa di seguire un’obiettivo, quello di unire sport e arte, ovvero, pallavolo e fotografia: “Decido di mettere insieme queste due passioni dopo che ebbi la possibilità di essere molto più spesso a Macerata grazie alla mia migliore amica e a sua madre, ma anche dopo aver comprato un obiettivo migliore e adatto per la pallavolo (75-300mm). Inizio a fotografare qualche allenamento. La cosa mi piace, mi piace molto e i risultati iniziano ad essere decenti, quindi decido di iniziare a seguire un pò il campionato di B1 e fotografare loro. Le mie foto piacevano e a me piaceva farle, quindi iniziai a portare la fotocamera anche alle partite della Lube e pubblicare alcune delle mie foto su Facebook. Da quel momento in poi, per Laura diventa la quotidianità fotografare le partite più importanti, e nel 2015, arriva la sua prima collaborazione, in occasione dei Campionati Europei Universitari di pallavolo a Camerino: “Fu una settimana dove fotografavo 8 ore al giorno e su 5/6 palazzetti differenti, ma anche la settimana più bella di sempre. Lì decisi di farne qualcosa di più di una semplice passione”.

Dopo questa esperienza, per Laura arriva ad essere presente in quasi tutte le partite della Lube Volley e, da quando studia a Verona, anche quelle della Blu Volley Verona. Ad ogni partita, ci racconta anche le sue sensazioni: “Prima di una partita sono sempre molto agitata, come se, in un certo senso, dovessi giocare anche io. Controllo 10 mila volte se ho preso tutto e cerco di partire sempre con largo anticipo. Quando arrivo al palazzetto spero sempre di incontrare qualcuno che conosco così da chiacchierare un po’. Appena le squadre scendono in campo ho massima concentrazione su ciò che devo fare, e cerco di studiare al meglio possibile il palazzetto così da non fare sempre le stesse foto. Trovarmi a bordocampo è sempre emozionante, come la prima volta, ma allo stesso tempo ho sempre paura di prendermi una pallonata in faccia. Questa paura è dovuta ad un episodio, per alcuni versi anche divertente, successo un anno fa, quando nel giro di 5 minuti mi presi due pallonate sullo stomaco da un giocatore”.
Ad oggi, per Laura, l’esperienza più bella vissuta a bordo campo, è stata la Final Four di Champions League a Roma: “Girare per il PalaLottomatica, con tutta quella gente appassionata di pallavolo è stato meraviglioso. Due giorni di duro lavoro, ma riguardo ancora quelle foto con molto piacere e ho avuto l’opportunità di conoscere tante persone con cui ancora sono a contatto”.
Come ogni fotografo e in conclusione, Laura ha tanti progetti, fotografici e non: “per prima cosa spero di laurearmi il prima possibile, così posso dedicare più tempo alla fotografia. Essendo autodidatta, finiti gli studi vorrei seguire un corso professionale così poter migliorare. Devo anche seguire qualche corso online di Photoshop e Lightroom, così da sfruttarli al meglio possible. Mi piacerebbe anche fotografare altri sport e infine, spero di fotografare un mondiale, o magari alla Olimpiadi.”
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