F1: Verstappen fa il bis ad Imola e in campionato, Ferrari sprofonda in casa

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La Red Bull fa il pieno di punti a Imola, mentre la Ferrari naufraga. Max Verstappen firma un super gran chelem nel GP dell'Emilia Romagna perché l'olandese ha vinto la gara dopo aver siglato la pole position, essersi aggiudicato la Sprint Race, aver firmato il giro più veloce (al 55esimo giro in 1'18"446) ed essere stato al comando dall'inizio alla fine. Di più non poteva fare per cancellare la delusione del ritiro (il secondo stagionale) in Australia.
Alle spalle del campione del mondo è spuntato Sergio Perez abile nel togliere punti alla Ferrari di Charles Leclerc: insomma si è concretizzato l'uno-due della Red Bull che ripropone la squadra di Milton Keynes come legittima sfidante per il mondiale della Scuderia. Seconda vittoria 2022 per l'olandese che è anche la 22esima della carriera.
All'Enzo e Dino Ferrari, in un circuito tutto rosso con un pubblico fradicio per la forte pioggia del mattino, Max Verstappen ha ribadito l'affermazione dello scorso anno mostrando la sua ferrea solidità mentale che ha portato Charles Leclerc a commettere il suo primo errore con la F1-75.

Il monegasco ha concluso sesto, pagando un po' di presunzione: ha insistito perché gli montassero le gomme soft per cercare di rubare il giro veloce a Max. La squadra del Cavallino ha risposto picche per alcune tornate e poi ha accontentato il suo pilota al giro 49: Charles non voleva accontentarsi del podio dietro alle due RB18, voleva qualcosa di più, prendendo dei rischi inutili.
Non ha ascoltato il consiglio di Mattia Binotto che prima della gara chiedeva di capitalizzare il risultato consapevole che la Red Bull era più competitiva. Leclerc, è corretto dirlo, non ha avuto vita facile: è partito male perché la sua piazzuola era su un tratto d'asfalto che era stato sverniciato, ma che era più scivoloso per il via con le intermedie a causa della pioggia caduta prima della gara.
Leclerc si è trovato terzo alla prima curva, trovandosi subito davanti le due Red Bull. Al pit stop del giro 19 Charles ha pagato una sosta di 3"7 per un problema alla posteriore sinistra e si è ritrovato nuovamente dietro al messicano, sebbene Sergio non avesse fatto un primo giro perfetto. Questi sono stati errori veniali, prima del giro 54, quando Leclerc, di nuovo in "caccia" di Perez, è salito troppo sul cordolo interno della Variante Gresini, perdendo la F1-75 che è finita in testacoda colpendo lateralmente le barriere.

Il ferrarista è ripartito lesto con il muso danneggiato: è rientrato in pit lane per la sostituzione del muso ed è ripartito nono. Con le rosse è riuscito ad acciuffare prima Vettel e poi Tsunoda, ma si è dovuto accontentare si un sesto posto, senza essere riuscito a cogliere il giro più veloce.
E così la Red Bull con questa doppietta si porta a soli 11 punti dalla Ferrari, mentre Leclerc ha dilapidato molto del vantaggio che si era costruito nelle prima tre gare anche se mantiene 27 lunghezze di vantaggio che restano un buon bottino.
Non è stata giornata per la Ferrari che ha perso Carlos Sainz alla prima curva a causa di una spinta di Daniel Ricciardo: lo spagnolo colleziona il secondo ritiro di fila, ma questa volta per colpa non sua. La Scuderia deve girare pagina pensando a Miami nella consapevolezza di avere una macchina competitiva.

Sul podio è salito allora uno strepitoso Lando Norris abilissimo nel cogliere le situazioni anomale: l'inglese regala un terzo posto imprevisto per la McLaren, piazzando la sua MCL36 davanti alla Mercedes di George Russell. Il giovane della Stella ha disputato una gara straordinaria se confrontata con quelal di Lewis Hamilton che ha concluso 14esimo, per giunta doppiato. L'inglese tiene la Mercedes al terzo posto nel Costruttori, ma è più merito del pilota che della macchina.
Valtteri Bottas offre all'Alfa Romeo un quinto posto importante: il finlandese ha dovuto sostituire il telaio dopo che il cedimento degli scarichi aveva cotto letteralmente la scocca. Il nordico non si è perso d'animo e in qualifica ha tirato fuori il potenziale della C42 consolidandolo in gara, tanto da finire davanti a Leclerc.
Bravo Yuki Tsunoda con l'AlphaTauri: il giapponese ha finito settimo davanti a Sebastian Vettel che regala i primi punti iridati dell'anno all'Aston Martin: il tedesco ha sfrutatto il materiale che aveva a disposizione, ma in attesa della AMR22 evoluta che arriverà a Barcellona ha ridato un po' di morale a una squadra molto depressa che si prende anche il punticino di Lance Stroll a riprova di un risveglio del team di Silverstone.
Deludente la prestazione di Kevin Magnussen: il danese, che è stato quinto, è retrocesso un po' alla volta con la Haas, attestandosi al nono posto. Certo sono arrivati due punti, ma il team diretto da Steiner meritava qualcosa di più. Nessuna colpa del coriaceo danese, ma la vettura patisce quando le condizioni meteo sono variabili.
L'Alpine non finisce a punti con Esteban Ocon per i 5 secondi di penalizzazione che si è meritato per l'unsafe release in uscita dal pit stop: ha bloccato pericolosamente due macchine. E' durata poco la gara di Fernando Alonso costretto allo stop dopo aver subito un contatto con Mick Schumacher che era finito in testacoda e aveva sfondato la pancia della A522.